Preparazione della superficie alla lucidatura con la decontaminazione: questa sconosciuta

L'aria che respiriamo è pesantemente contaminata.

Smog, ferodo, salsedine, resina, vernice, moscerini, escrementi di uccello, prodotti chimici, residui organici o ambientali, catrame, asfalto, piogge acide e calcare sono solo alcune delle particelle che ogni giorno finiscono per depositarsi sulle superfici della tua auto, che diventerà sempre più ruvida al tatto, perdendo quell'effetto lucido tipico delle auto nuove e che verrà rimpiazzato visivamente da una patina opacizzata formata dalle contaminazioni appena descritte e che andranno man mano a cumularsi nel tempo.

In realtà anche le auto cosiddette "nuove" soffrono di questo problema, non dimentichiamo che vengono trasportate dalla fabbrica mediante bisarca o treno, e vengono parcheggiate alle intemperie nei piazzali.

Dunque chi più, chi meno, tutte le auto soffrono questo problema, in base al tipo di impiego, al livello di manutenzione e accortezza ma soprattutto degli eventi che possono variare di caso in caso.

Queste contaminazioni si presentano come "pezzi" letteralmente incastrati nel trasparente, e che quindi non andranno via con un lavaggio, nemmeno aggressivo, neanche applicando più forza e pressione, anzi, questo andrà a creare più danni che altro. Perchè è una tecnica scorretta.

I più ricorrono direttamente alla lucidatura per rimuovere questa patina ruvida. Ricordiamo velocemente come funziona praticamente: Si può lucidare a mano (ma dubito che il tuo braccio riesca a compiere 1000 giri al minuto, e quindi ottenere un buon risultato) oppure utilizzando una lucidatrice, ovvero un macchinario che all'estremità ha l'attacco per un tampone circolare (di spugna, lana o microfibra più o meno aggressivi in base al difetto da correggere). Viene utilizzato un prodotto lucidante, una pasta o crema abrasiva (anche queste hanno diversi livelli di taglio) oppure i nostri nuovissimi NSP, e l'attrito generato tra vernice, abrasivo e tampone crea un assottigliamento omogeneo della vernice, per portare tutto il livello a pari del graffio o del difetto da correggere.

Come potrai immaginare, una lucidatura che deve rimuovere una particella tanto grande da essere visibile ad occhio nudo dovrà utilizzare le combinazioni più aggressive possibili, a discapito del trasparente che si assottiglierà drasticamente ed in maniera irreversibile.

Negli anni ne ho viste di tutti i colori, incluso l'utilizzo a vuoto di carteggiature, solventi e diluenti, ma come in ogni cosa, esiste un approccio corretto tecnicamente, chimicamente e logicamente, ed altri che risultano inefficaci e dannosi.

Questi prodotti che appaiono quasi come "miracolosi" ogni volta che li mostriamo al pubblico incredulo. Come divulgatori di questa tipologia di servizi e prodotti ci rendiamo conto che ti apriremo, letteralmente, un mondo.

In questo caso si ricorre a un processo detto di decontaminazione dove si utilizza la "claybar": una argilla elastica e non abrasiva (non graffia, opacizza, affina o solleva il trasparente), specificamente designata per superfici auto e disponibile in diverse durezze in base alla contaminazione da catturare. Una vera e propria maschera del viso che si strofina sulla carrozzeria (ma anche su vetri, plastiche, a patto che siano superfici lisce) grazie ad un lubrificante che vince lo sforzo di attrito, e andrà a catturare ogni particella incastrata.

Al contrario della lucidatura, la claybar è quindi totalmente sicura e inoffensiva e lascerà livello e finitura inalterata.

Una volta completata questa preparazione, la superficie sarà pronta per i passaggi successivi, ovvero la lucidatura e la successiva protezione nanotech. Consigliamo infatti sempre di schermare la superficie con uno dei recentissimi protettivi basati su nanotecnologie, che impediscono a queste contaminazioni di incollarsi nuovamente alla superficie, o comunque in maniera non così tenace, rendendo inutile il lavoro di decontaminazione fatto in precedenza.

In foto il caso "estremo" di alcune vetture colpite da sfumature di poliuretano espanso.